11 novembre 2005

Ore 11.30 - 13.30

La costruzione dei piani partecipati: l’esperienza di Ferrara

 
Nel corso degli ultimi anni, il sistema di costruzione dei piani urbanistici, territoriali ed ambientali sta attraversando una fase di profondo mutamento.

È opinione condivisa che per poter determinare una ridefinizione dell’assetto urbanistico e socio-economico di una città (o parte di essa), l’azione della pubblica amministrazione deve essere efficace ed autorevole, basarsi cioè su una condivisione allargata, su un interazione sociale diffusa, sulla collaborazione inter-istituzionale.

L’esigenza di individuare nuove forme e modalità di intervento per lo sviluppo e il governo delle dinamiche territoriali, ha dato il via a numerose sperimentazioni basate sulla necessità di integrare gli aspetti di tipo economico, sociale ed ambientale, in una visione che vede la partecipazione, non solo e non più, esclusivamente come garanzia di trasparenza dei processi di piano ma, anche e soprattutto, quale conoscenza collettiva, tesa ad ottenere una visione consapevole e condivisa delle scelte da operare per il maggior numero possibile di “soggetti” urbani.

L’interazione dei vari gruppi sociali e dei soggetti (pubblici e privati) che intercorrono nel processo di costruzione del “piano” urbanistico generalmente inteso, è condizione basilare per la promozione e l’attuazione delle politiche urbanistiche, in quanto portatori di risorse e di conoscenze, utili ad interpretare la natura e la complessità dei diversi contesti territoriali e delle relative società locali.

Partecipazione, negoziazione, concertazione, divengono, in tal modo, aspetti determinanti nell’evolversi dei meccanismi di decisione democratica di cui, il piano urbanistico, rappresenta una delle più alte espressioni, con la consapevolezza della necessità di pianificare modelli insediativi maggiormente rispondenti ai requisiti della sostenibilità e dell’equità e più adeguati all’azione di tutela dei valori diffusi.

Il lavoro svolto dal comune di Ferrara in questi ultimi anni è paradigmatico rispetto alle considerazioni dette. Nella realtà ferrarese sono stati elaborati numerosi piani e progetti di tipo partecipato come ad esempio i Piani di azione di Agenda 21 e quelli di Agenda under 21 (strutturati secondo una logica valutaristica), i Piani per la salute e di Piani di Zona (che discendono direttamente da precise prescrizioni contenute in normative regionali), il Piano di Agenda locale dello sport, il Piano urbano del traffico e infine il Piano strutturale comunale.

Il dibattito si articolerà sulle modalità di costruzione dei piani partecipati e sulla possibile trasferibilità di tali metodologie partendo dalla esemplare esperienza del Comune di Ferrara.

Relatori:

Dott.sa Mariella MICHELINI

Assessora al Decentramento, Sistemi partecipativi, Agenda 21, Città Bambina Comune di Ferrara

Ing. Antonio BARILLARI

Responsabile Servizio Pianificazione Territoriale, Comune di Ferrara

Coordinatori:

M. C. TOMASINO, (DR in Pianificazione urbana e territoriale, Palermo)

C. L. TROCINO, (DR in Pianificazione territoriale, Reggio Calabria)

 

Interventi di:
Antonella Aluia (PA), Pierluigi Campione (PA), Giada Bini (PA), Francesco Coviello (MI), Elisa M. Mazza (PA)

(clicca sui nomi per leggere i contributi)

Rete nazionale interdottorato in Urbanistica, Pianificazione Territoriale ed Ambientale
DOTTORATI DI RICERCA A CONFRONTO
LA RICERCA IN EUROPA E NEL MEDITERRANEO: METODI FORME ESPERIENZE